venerdì 14 novembre 2014

IL PERCHE' DI TROPPE COSE

Mi hanno chiesto il perché del nome "il pacificatore".
Mi hanno chiesto il perché dell'uso della figura di Rasputin.
Mi hanno anche chiesto chi sono.

Il nome che uso proviene da un mio tentativo di "mettere pace", durante una situazione spiacevole.
Non mi era MAI capitata la figura di "paciere" e, ovviamente, fallii miseramente.
In più, il tutto, fu visto negativamente e non fece altro che alimentare il fuoco.

Rasputin... occhi da lupo... capace di curare e allo stesso tempo annientare una persona... un folle...un visionario... una figura che incute terrore e rispetto... un uomo che, alla fine, esalta la vita anche durante la sua morte:

da Wikipedia:
"Rasputin fu avvelenato col cianuro durante una cena a casa di Feliks Jusupov; ma, poiché resisteva al veleno, i congiurati gli spararono al fianco con una pistola. Rasputin però si riebbe: venne così colpito da un nuovo colpo alla schiena e, mentre veniva trascinato verso il cancello del cortile, fu finito con un colpo in fronte. Il suo cadavere fu gettato nel fiume Moika, da cui riemerse il giorno dopo. Fu riscontrata acqua nei polmoni: quindi, nonostante il veleno e i colpi di pistola, Rasputin fu gettato nell'acqua ancora vivo, dimostrando così un'inaspettata e sorprendente vitalità."


Chi sono? Sono lui.

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