lunedì 6 ottobre 2014

IL RUBAMICI

Ci sono gli amici.
I falsiamici.
I trombamici.
E anche i rubamici.

Quello che ho avuto la sfortuna di incontrare, ha fatto un lavoro coerente e costante nel tempo.
La storia era sempre la stessa: gli presentavo qualcuno e lui, in automatico, entrava nella sua vita e tentava di trarne vantaggi.
Otteneva dapprima il numero di telefono, tentando da subito di organizzare uscite in sordina, guardandosi bene dall'avvisarmi. Dopodichè, iniziava subito con lo screditarmi in modo lieve ma sempre crescente.
Nel momento in cui aveva ottenuto la collaborazione che sperava, abbandonava la nave e tornava dal suo "migliore amico", cioè io.

Gli presentavo gente e lui, bypassandomi, ne diventava l'"amicone". Queste persone, a loro volta, lo introducevano ad altri... e lui, snobbando il "vecchio", si attaccava al "nuovo", creando una fitta rete di relazioni che, una volta spremute, non gli sarebbero più servite.

Nonostante tutto, è sempre riuscito ad apparire come il Micky Mouse della situazione: opportuno, educato, pronto a non scontentare mai nessuno...insomma, finto come Giuda.

Se dovessi scrivere una lista di persone che gli ho fatto conoscere, e per le quali- per un certo periodo- ha invece ignorato me, che ha spremuto e lasciato per strada....beh, il post sarebbe molto più lungo.

Beh, comunque, l'applauso è per te.


mercoledì 1 ottobre 2014

L'UTILITA' DI UN AMICO IMMAGINARIO

Quando ero piccolo, TUTTI i miei amici ne avevano almeno uno.
Così, un giorno, per fare il figo, dissi a mio fratello che anche io avevo un amico immaginario.
Non ricordo nemmeno che nome gli avessi frettolosamente affibbiato, ma venni smontato in due secondi.
"Ma smettila, va'! Si vede benissimo che non credi ad una sola parola di ciò che stai dicendo. Tu non hai nessun amico immaginario!"
Era vero: non lo avevo mai avuto e non lo avrei avuto mai, nemmeno se me ne fossi convinto.

Ora come ora, a 33 anni, ne vorrei uno.